Uno e nessuno
Il cyberspazio è una vera e propria agorà dove incontrarsi, chiacchierare, discutere, fare amicizia quasi come nella vita reale. Mentre i media precedenti hanno modificato la percezione dello spazio e del tempo, la comunicazione telematica più recente sembra aver cambiato i confini dell’identità. E se nella vita reale le identità, anche se molteplici, si presentano integrate e coerenti, al contrario nella rete diventano pure maschere e si uniformano alla cultura della simulazione, in un incrocio tra componente umana e virtuale. Questo implica la possibilità di vivere vite alternative. L’individuo finge di essere un altro, o più persone nello stesso tempo, perché rifiuta di identificarsi in un sistema rigido diventando un “camaleonte sociale” che prende a prestito vari pezzi di identità per combinarle in modo da costruire un sé il più adatto possibile alle circostanze. In questo senso la rete è uno specchio sociale che favorisce la scomposizione e la frammentazione del sé. Se da un lato le reti rappresentano la crisi dell’identità, dall’altro costituiscono un enorme potenziale di sviluppo. Sempre che si possa interrompere il gioco in qualsiasi momento per tornare ad essere quello che si era prima senza perdersi tra maschere e frammenti.